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giovedì 21 ottobre 2010

Il Sindaco è nero! di Clemente Pansa - fonte: www.liberiamomola.it

Non vogliamo dire che l'attuale Sindaco è "nero" perché il precedente era "rosso"...
E, naturalmente, non ci riferiamo al colore dei capelli, bensì...

Caro Direttore,
Ho avuto fra le mani in questo momento una copia della pagina 9 del settimanale Fax n. 40 del 16 Ottobre. Sono letteralmente amareggiato e disgustato da quella vergognosa maxi-vignetta dal titolo “Molesi a New York City”, il cui tema è il mio soggiorno in USA con tre Assessori della mia Giunta.
E’ opportuno che tutti i molesi sappiano che le spese di viaggio e soggiorno mie e della mia consorte sono state sostenute dal “Van Westerhout Cittadini Molesi Social Club” di Brooklyn dal quale ho ricevuto l’invito e che ho ringraziato pubblicamente. Gli Assessori Vito Carbonara, Nicola Pellegrini e Sabino Jacoviello si sono assunti l’onere del pagamento in proprio di ogni spesa di viaggio e soggiorno. Smentisco nel modo più assoluto che il Comune di Mola abbia sostenuto l’onere di questa nostra breve permanenza a New York: non ha tirato fuori neppure un centesimo. Ogni cittadino può verificare: non esiste alcuna deliberazione in merito e quindi, nessun impegno di spesa. Per questi motivi contesto vivamente il messaggio che il giornale di Conversano ha voluto far passare. Il danaro dei cittadini per noi è sacro. Ed a me pare che nei pochi mesi di amministrazione abbiamo già ampiamente dimostrato il cambio radicale nella gestione delle risorse pubbliche.
Approfitto “una tantum” della straordinaria diffusione del Suo sito, ed affido a Lei, caro Direttore, questa mia nota per riportare serenità fra la popolazione, evidentemente confusa da quella vignetta che non ha ragione di esistere, se non nella mente di chi ha perso la serenità di giudizio.
Colgo l’occasione per ringraziarLa per i servizi che sta dedicando agli entusiastici incontri con la comunità molese di questa straordinaria metropoli. L’affetto dei nostri concittadini americani fa dimenticare e passare in secondo ordine anche le insinuazioni più cattive.
Cordialmente
Stefano Diperna – Sindaco

 ECCO LA VIGNETTA INCRIMINATA...
Una vignetta che può anche non piacere perché ritenuta priva di spirito, ma, francamente, non ci sembra tanto offensiva o “vergognosa” da suscitare una tale reazione da parte del Sindaco, al punto da farlo incazzare così neramente!
Il Popolo, si sa, a volte è spinto a giudicare in maniera qualunquista certi avvenimenti. Tuttavia, c’è da dire a sua discolpa, che il più di queste volte è condotto per mano su quella strada dalla stessa classe politica, molto solerte e loquace nel discolparsi di fatti più o meno insignificanti, ma molto taciturna quando le poste in gioco sono molto più alte.
Cosa vogliamo dire?
Vgliamo dire che non siamo pronti ad accusare un Sindaco, chiunque esso sia ed a qualunque schieramento appartenga, se dovesse usare del denaro pubblico per recarsi in una terra lontana per portare il saluto della Città che rappresenta ai Concittadini emigrati in quella terra lontana per lavoro. In fondo non ci sarebbe nulla di male. Riterremmo che quei soldi siano stati spesi per una giusta causa. Se, al contrario, su questo argomento, qualcuno dovesse decidere di fare dell’ironia, per quanto non condivisibile, siamo convinti che la stessa ironia non darebbe origine ad un’offesa tale da giustificare una reazione così spropositata.
Osserviamo, invece, che quella tempestività per precisare - ad una testata giornalistica locale – che l’Amministrazione non aveva in alcun modo, per quel viaggio, fatto ricorso a risorse economiche pubbliche, l’avremmo particolarmente gradita e molto apprezzata se altrettanto tempestivamente, al momento del suo insediamento, avesse risposto ad altre testate giornalistiche o Siti Internet ad alcune domande sulla sparizione delle chianche ed altre piccole cosucce, fin dal febbraio dello scorso anno, dall’area dei lavori per il Fronte Mare.
Ecco, lì non erano in ballo tre-quattromila Euro, il costo, cioè, di un biglietto andata e ritorno da New York e qualche giorno di permanenza, bensì qualche centinaia di migliaia di Euro.
Dunque, considerato che lo stesso Sindaco ha affermato che Il danaro dei cittadini per noi è sacro”, ecco il motivo per il quale avremmo molto apprezzato una sua risposta repentina in merito alle questioni poste.
Ma è ovvio che non si può pretendere che il nuovo Amministratori si perda dietro a qualche sconsiderato cittadino che per un capriccio vuole sapere dove sono finite quelle chianche per per quasi un secolo hanno ornato il bel (ex) Lungomare di Mola.
D’altra parte, però, non si può neanche pretendere che il popolo bue stia zitto e parli solo se interrogato.
In democrazia non funziona così. Si può anche non essere d’accordo e legittimamente non condividere affatto le idee degli “oppositori”, ma certamente non si può impedire loro di parlare; e se poi le parole vengono fuori perché stimolate da assordanti silenzi, allora, per lo meno, si abbia la decenza di continuare a rimanere in quel silenzio e a non lamentarsi delle critiche.
Excusatio non petita, accusatio manifesta”, che, tradotta in parole povere significa: “Se nessuno ti chiede delle giustificazioni e tu, invece, senti di darle, allora vuol dire che hai la coda di paglia”
E chi ha la coda di paglia, deve stare attento a scherzare col fuoco perché rischia davvero di bruciarsela.  

martedì 19 ottobre 2010

20 ottobre 2010 - PER NON DIMENTICARE





Esiste, a Milano, una collinetta artificiale, denominata Monte Stella, costruita con oltre un milione di quintali di macerie, recuperate da tutti i settori della città rasi al suolo dai bombardamenti terroristici anglo-americani. Una parte di dette macerie proviene dalla distruzione di due istituti scolastici superiori, di sei scuole elementari e cinque materne completamente atterrati, ma anche da altri trentacinque edifici scolastici danneggiati in città, mentre altre centoventicinque scuole, di ogni ordine e grado, vennero distrutte in provincia. Fra le scuole elementari distrutte, una è particolarmente ricordata dai milanesi, quelli meno giovani, quelli che la guerra l'hanno vissuta nella metropoli, ed è la scuola di Gorla, della quale vogliamo ricordare la triste sorte.
Era una giornata limpida, tersa, allora non c'era lo smog, e -incredibile a dirsi- dalla piazza del Duomo si riusciva a vedere la cerchia delle Alpi, quella del 20 ottobre 1944, allorché una formazione di circa quaranta quadrimotori americani del tipo B 24 e B 27 comparve nel cielo della città, contemporaneamente al suono delle sirene d'allarme. E sulla verticale di Gorla, che allora era un sobborgo periferico e non un quartiere incorporato nella città come oggi, gli aerei sganciarono il loro carico. Puro terrorismo, volontà di inserire su un popolo ormai in ginocchio, nonostante ancora oggi ci sia chi sostiene la tesi che le bombe erano destinate alla stazione ferroviaria di Greco, che si trova in zona, ma che era facilmente identificabile, ed anche attaccabile senza pericolo, data l'inesistenza di ogni reazione da parte della caccia italo-germanica.
Nella zona attaccata si contarono 635 Vittime, o almeno furono recuperati 635 corpi, forse potevano esserci stati altri esseri umani che, letteralmente dilaniati dalle esplosioni, non vennero mai rinvenuti. Fra gli edifici centrati in quella tragica mattina ci fu la scuola elementare Francesco Crispi: fu letteralmente polverizzata. Centonovantaquattro bambini, la loro direttrice, quattordici maestre, un'assistente sanitaria e quattro bidelli furono travolti. Quattro soli bambini, una femminuccia e tre maschietti (Annamaria, Giuseppe, Remo e Gabriele) si salvarono e furono estratti dalle macerie. Occorsero tre giorni per ritrovare e recuperare i corpi delle vittime della scuola, tre giorni in cui Vigili del Fuoco, militari dell'U.N.P.A., soldati italiani e tedeschi, uomini della G.N.R. e operai in tuta, magari. partigiani, certamente antifascisti, lavorarono fianco a fianco, senza risparmiarsi, unitamente ai genitori dei bambini, ed ai parenti, disperati, ma sempre speranzosi, nell'illusione di trovare qualche superstite. Chi lavorava e piangeva, chi lavorava e pregava, chi malediceva e bestemmiava Dio, che aveva permesso una strage di bambini senza colpa né pena. Oggi, al posto della scuola, sorge un monumento funebre, una madre con un bimbo in braccio, inginocchiata, come se offrisse al Cielo quella sua creatura, e sotto al monumento c'è l'Ossario, dove sono conservati i resti dei piccoli Caduti, e degli adulti che erano con loro.


IMMAGINI TRATTE DAL SITO I MARTIRI DI GORLA

LAVORI (e DEGRADO) in corso di Clemente Pansa

Abbiamo già avuto da ridire qualcosa su quel "meraviglioso" progetto tanto osannato dalla
vecchia amministrazione e, inspiegabilmente, ora "sposato" dall'attuale.
Il lettore, certamente ci consentirà una breve riflessione (magari maligna, perché, si sa, a
pensar male si fa peccato, ma il più delle volte si azzecca): se ieri il progetto non mi piaceva,
considerato che la sua realizzazione non corrisponde neanche a quanto originariamente
progettato, a causa di revisioni rese necessarie per consentire degli abbattimenti di costi,
perché mai mi dovrebbe piacere oggi? Non vi è, infatti, alcuna ragione.
Salvo che... Salvo che nel frattempo io non sia diventato il nuovo amministratore al quale,
quand'anche non possa essere attribuito il merito della sua realizzazione, certamente sarò
incaricato di inaugurarla. Chi, se non io, farò la mia passerella in vetrina, pavoneggiandomi
davanti agli obiettivi delle macchine fotografiche e delle telecamere, mentre presento al mondo il capolavoro realizzato?
Un po' di narcisismo, lo sappiamo tutti, è la minima dose richiesta ad un politico per partecipare al festival delle celebrità indetto
quotidianamente dai potentissimi mass media.
Dunque, perché, allora non "sposare" la buona e giusta causa e cavalcare l'onda di un successo e di una esposizione mediatica che,
sebbene inaspettata, è, certamente, più che benvenuta?
E chi se ne frega se poi ciò che vado a presentare risulterà - e per la verità già risulta - non proprio riuscito bene e gradito dalla
popolazione!
Non vogliamo di certo apparire dei bacchettoni conservatori, per questo siamo sempre stati disponibili ad aprire le nostre menti e ad
allargare i nostri orizzonti alle novità, a patto, però, che le medesime novità rispondessero, oltre che ad un aspetto estetico (in questo
caso pure discutibile), anche e soprattutto, a quello funzionale.
Ora possiamo dibattere sull'aspetto estetico, che, in quanto tale, coinvolge ciascuno di noi in
modo diverso, facendoci derogare anche da eventuali principi razionali di bellezza e di estetica
che, probabilmente neanche esistono: de gustibus… ma in quanto alla funzionalità, beh, crediamo
proprio che si possa raggiungere unanimamente il pensiero che è del tutto assente, almeno nel
progetto realizzato. Forse nell'originale... Ed esprimiamo questo dubbio per non offendere il
lavoro del progettista che sappiamo essere il "grande" architetto Oriol Bohigas (quello dei
"lavandini" ai balconi dell'Edificio Meridiana di Barcellona).
E torniamo ai lavori in corso.
Non è ancora dato sapere quando termineranno. Intanto oltre ai lavori, procede, di pari passo,
anzi, più veloce e senza sosta, il degrado dell'area.
Se nonostante la presenza del cantiere - dunque, giornalmente presidiato - il lungomare, non
ancora terminato, versa già in uno stato di abbandono, che succederà quando sarà definitivamente e completamente consegnato
all'incuria, nonché alle attività incontenibili di qualche vandalo?
Le panchine sono già state prese di mira e "battezzate" dai soliti ignoti, nonché idioti, grafomani dal pennarello facile ed onnipresente
nelle loro tasche.
E le aiuole? E le basi degli alberi e delle palme, messe a dimora solo da qualche mese?
Sono già piene di erbacce e nessuno si cura di estirparle.
Certo, in questo stato, non si offre una buona immagine del tanto decantato ed apprezzato lavoro né ai cittadini di Mola né a coloro
che da Mola sono di passaggio.
Detto questo e a prescindere dai nostri - ma solo per alcuni - discutibili giudizi estetici sull'opera non ancora terminata, saremo
sempre attanagliati dal dubbio che quanto realizzato, sia stato fatto secondo criteri che rispondano a delle regole certe e che dette
regole siano state rispettate in pieno e non come spesso accade, in spregio a leggi, regolamenti, disposizioni varie, autorizzazioni.
Ed a proposito di “autorizzazioni”, è noto a tutti che l'area coinvolta nel grande progetto, non sia completamente di proprietà
comunale e che ad essere interessato nella questione vi sia anche un altro importante soggetto: il Demanio.
L'intero "Lungomare" risulta "area demaniale", pertanto per consentire al Comune di Mola di eseguire i lavori (tuttora in corso), da
parte del Demanio si è attivata una procedura che, come si dice in gergo, “in regime di consegna” ha concesso il permesso al Comune
stesso di eseguire quei lavori, in base ad un progetto presentato.
Trattandosi, dunque, di area demaniale, ciò significa che tutto il materiale ivi esistente (chianche, basole e menate varie comprese),
sono non già di proprietà del Comune, bensì del Demanio. Si tratta solo di un piccolo particolare che, nella fretta e nella foga dei
lavori, deve essere sfuggito a qualcuno. Ma procediamo con il nostro ragionamento.
Trattandosi, come dicevamo, di area demaniale, la procedura cui accennavamo sopra, prevede che prima della restituzione dell'area
stessa al suo legittimo proprietario, vada fatta una comunicazione (da parte del Comune) per la verifica. Vale a dire la constatazione
della conformità dell'eseguito al progetto presentato.
Intanto, prima di procedere, una innocente quanto intrigante domanda: ma l'eseguito, corrisponde esattamente al progetto presentato
al fine di ottenere le autorizzazioni necessarie? Oppure, una volta ottenutele, si è cambiato il progetto?
Insomma, visto che la realizzazione è diversa dal progetto originario: il progetto stesso è stato modificato prima o dopo aver ottenuto
l'autorizzazione dal Demanio?
Detto questo, continuiamo. Dunque, solo successivamente (cioè, dopo la verifica), perché quell'area possa entrare nella disponibilità
del Comune, potrebbe essere chiesta la sua "sdemanializzazione" che potrebbe, però, essere concessa anche parzialmente.
A questo proposito, è bene ricordare che la cosiddetta "dividente" (confine) demaniale per l'area dell'ex Baby-Park, é costituita dalla
fine del marciapiede del lato monte di detta area. Ciò significa che con l'asfalto della sede stradale lato monte, inizia l'area
propriamente di proprietà comunale. Il resto della dividente - é facile immaginarlo - potrebbe correre fino a tutta la sede stradale della
vecchia SS 16.
Cosa significa tutto questo?
Significa che:
la responsabilità della "sparizione/spartizione delle chianche, in questo contesto, assume un significato diverso. Indubbiamente
se ne accresce la gravità;
1.
le autorizzazioni concesse dal Demanio potrebbero rivelarsi nulle se si dovesse riscontrare una diversità tra il progetto
presentato per ottenerle e quello realizzato (in tal caso non si capisce quali verifiche si possano fare);
2.
ancora una volta i Cittadini si saranno trovati davanti ad un caso di mala gestione della cosa pubblica da parte di una classe
politica, nessuno escluso - maggioranza od opposizione, alternandosi nei ruoli - che sarà responsabile, stante così le cose, anche
di malversazione di un bene dello Stato.
3.
Vi è un proverbio che per la sua precisa enunciazione è assolutamente azzeccato, anche se molti lo giudicano estremamente e
decisamente inopportuno. Chi ha combinato qualche pasticcio, sostengono i detrattori del proverbio, ha bisogno di tutto, fuorché di
qualcuno che gli dica “la colpa è tua”. È una frase che dal punto di vista psicologico, lo annienterà. Costoro sostengono, infatti, che
nella classifica della insensibilità, questo proverbio è secondo soltanto al leggendario “te l’avevo detto”.
Potremmo anche essere d’accordo con questa tesi e, tutto sommato, senza neanche troppi ripensamenti, ma il menefreghismo,
l’intolleranza, l’arroganza, la supponenza, la prepotenza (e ci fermiamo qui, altrimenti andiamo ad libitum su queste “qualità”) che la
classe politica ha dimostrato nell’evolversi delle vicende a noi note, ci ha reso un po’ più cinici.
Ed è proprio in virtù di questo cinismo appena acquisito che auguriamo - a chi dovesse risultare coinvolto dall’inchiesta aperta sulla
sparizione delle chianche - ogni bene ricordandogli il proverbio incriminato: "Chi è causa del suo mal, pianga se stesso".
E se non lo capiscono, ribadiamo: “Noi però, qualche mese fa, te lo avevamo detto”.


VIDEO "LE CHIANCHE DOVE SONO"





sabato 16 ottobre 2010

MORIRE A 15 ANNI



Il giallo di Avetrana, ancora insoluto con colpi di scena da film dell'orrore, spinge ad una sola riflessione: SIAMO ALL'ORLO DEL BURRONE, LA REALTA' SUPERA L'IMMAGINAZIONE. GUARDIAMOCI DENTRO, FERMIAMO IL MOSTRO CHE POTREBBE ESSERE IN NOI!

venerdì 15 ottobre 2010

E' una questione di esempi - pubblicata da Lorella Lattavo il giorno venerdì 15 ottobre 2010

 

Molte volte mi sono domandata se realmente si è consapevoli di cosa voglia dire vivere....in molti talk show , se non in  tutti,  con psicologi e addetti ai lavori, si spendono innumerevoli bla bla, a volte incomprensibili e stancanti, non privi di alzate di voce e di litigi ormai di moda sul piccolo schermo, per cercare di offrire un quadro chiaro e inequivocabile del nostro rapporto con la vita.Niente di più falso....oggi, e lo vediamo e udiamo dai tg tutti i giorni, la vita è uno straccio, si litiga e si muore per banalità, senza pensare alle conseguenze che pagano i familiari delle vittime. Il sistema attuale della convivenza civile ha ormai adottato il sistema della prevaricazione, dell'intolleranza su tutti i fronti: razziale, sociale, economico, culturale, ecc. ogni scusa è buona per aggredire, malmenare chi è contrario al nostro pensiero.  Del resto, come dicono a Napoli " 'o pesce fete da a capa", ossia il pesce puzza dalla testa ( scusate se non l'ho scritta bene) e difatti i nostri "capi" politici non perdono occasione per azzuffarsi durante le sedute parlamentari, per cui i cittadini non ci pensano due volte ad emularli. I film, le fiction che vanno in onda sulle nostre reti sia pubbliche che commerciali, sono tutte un inno alla violenza, anche se a me personalmente, per la trama e la recitazione, non dispiacciono, come " Distretto di Polizia", " L'onore e il rispetto", " Le due facce dell'amore", ecc., ma pur piacendomi non nego che per alcune personalità fragili, potrebbero essere di incitamento alla violenza.I giovani sono più propensi a " copiare" quasi sempre l'eroe negativo, forse perchè, in una società dove il giovane è lasciato al suo destino in primis dalla famiglia,  si cerca di sopravvivere al clima asfissiante e insopportabile di menefreghismo.Si vuole, in altre parole, primeggiare nel male e non nel bene, perchè l'esempio del folle che spara all'impazzata in mezzo alla gente dà la misura esatta del vittimismo di quest'ultima rispetto alla forza bruta di compie l'atto.Ovviamente in questi casi si cerca di trovare la scusa classica della pazzia, dell'incapacità di intendere e di volere, tutti palliativi per metteresi in pace con la coscienza, sapendo di aver ridotto al nulla la razionalità di chi ora è giudicato un pazzo per colpa dell'indifferenza avuta quando si sarebbe potuta evitare. Parlo in primo luogo dei genitori, dei familiari più stretti, che con il loro esempio di persone capaci di gestire una propria vita senza porsi troppe domande, hanno inculcato nel giovane il principio tipico del " chi si fa pecora il lupo se la mangia". E' chiaro dunque che da questo modus vivendi scaturisce la voglia di scatenare l'inferno intorno a sè....mi sorpassi nella fila, mi rubi il parcheggio, mi pesti un piede? DEVI MORIRE!!!
La vita purtroppo è un fiore che ogni giorno appassisce, non dà segno di voler continuare a esserci in un mondo che non vuole proteggerla e rischia di affondare senza più speranza. 
E la colpa è solo dei nostri esempi....

mercoledì 13 ottobre 2010

CALCIO???

La partita Italia-Serbia è stata sospesa.

lunedì 11 ottobre 2010

LETTERA APERTA AI CITTADINI MOLESI IN AMERICA di Clemente Pansa - Mola di Bari


Buongiorno,
mi chiamo Clemente Pansa e sono il responsabile del Sito Internet www.liberiamomola.it.
Il Sito è nato circa tre anni fa per far sentire la voce di quei cittadini che per lunghi anni hanno cercato di dire qualcosa in merito ai grandi e piccoli problemi della nostra Cittadina, ma sono sempre rimasti inascoltati.
Sono rimasti inascoltati da parte di quelle forze politiche che governavano il Paese, ma anche da parte di quelle che erano all'opposizione.
Il nostro orientamento politico è verso il Centro-Destra, ma non abbiamo esitato un solo istante a denunciare le disfunzioni dell'attuale Maggioranza e questo a riprova del fatto che i nostri interventi non sono caratterizzati né suggeriti da una matrice politica specifica.
A noi interessa il bene del Paese, oltre che il benessere dei suoi abitanti.
Il resto, non ci interessa.
Ed è per questo che vogliamo, in occasione della visita del primo cittadino di Mola negli States, inviarvi alcune informazioni perché non siate impreparati di fronte alle copiose "chiacchiere" che un politico è in grado di raccontare.
A Mola sono successe, negli ultimi tempi, delle cose gravi ed è bene che voi le conosciate.
In calce alla presente troverete una lettera aperta indirizzata a tutti i Concittadini di Mola residenti in America ed una serie di "link" al Sito www.liberiamomola.it dove potrete, se volete, documentarvi sugli avvenimenti che sono indicati nella lettera.
E' superfluo dire che non mancheranno, da parte del Sindaco, le giustificazioni per respingere le responsabilità, ma pur essendo arrivato alla guida del Paese solo da pochi mesi, non può non sapere quello che noi abbiamo denunciato per quasi due anni.
E' come se in America, quando governano i Democratici (o viceversa i Repubblicani), i Repubblicani (ovvero i Democratici) tacciono sulle eventuali malefatte denunciate dai cittadini ignorandole come se vivessero in un altro mondo.
Le responsabilità della Politica, non possono essere imputate sempre e solo a chi comanda. Chi è all'opposizione ha il dovere di vigilare e di intervenire quando i Cittadini lo chiedono a viva voce!
Io vorrei che questa mia non passasse come un attacco politico al neo-Sindaco (del resto è anche della mia stessa parte politica, come ho già detto), ma come un servizio di informazione destinato a chi, lontano dalla propria terra, ignora certe beghe, non conosce complicità ed omissioni, quando, invece, ha il sacrosanto DIRITTO di sapere...
Avrei piacere che questa mia la leggesse anche il Giudice Mike Pesce di cui non conosco l'indirizzo, ma che voi, forse, avete possibilità di rintracciare. 
A dimostrazione della trasversalità di questa azione informativa, vi invito a leggere gli interventi del nostro Concittadino, Pino Castellana, figlio di Ciccillo e di Maria, che abitavano a San Domenico.
Certo che comprenderete lo spirito di questa iniziativa, Vi saluto molto cordialmente.
Clemente Pansa - Mola di Bari

LETTERA APERTA AI CITTADINI MOLESI IN AMERICA

Cari Concittadini,
la brevità che mi è concessa per raccontarVi lo stato non proprio felice della nostra Cittadina, non mi consente di essere troppo analitico nell’esposizione dei fatti.
         Spero che il sacrificio alla sintesi non renda difficile la comprensione della gravità dei fatti che voglio sottoporre alla Vostra riflessione.
         Detto questo, passo al dunque.
         Come consuetudine, ogni nuovo Sindaco di Mola, dopo la sua elezione, mette in programma una visita alla Comunità Molese d’oltre Oceano.
         È indubbiamente una bella iniziativa che dimostra l’attenzione per i Cittadini, costretti dalla vita ad affrontare un lungo viaggio e vivere lontano dal proprio Paese per necessità di lavoro e di assicurazione di un futuro migliore per i propri figli.
         In questo contesto, la visita nel neo-Sindaco sarà certamente apprezzata dalla Comunità Molese a Brooklyn, tuttavia, è bene sapere anche che a Mola ci sono altre decine di migliaia di Cittadini che vorrebbero anche loro essere destinatari di questa “attenzione”, ma che, invece, si sentono abbandonati a se stessi.
         In calce a questo documento troverete una serie di link al sito www.liberiamomola.it che, in ordine cronologico, descrivono, con ampie documentazioni fotografiche:

  1. una squallida vicenda legata alla sparizione delle chianche, delle basole e delle colonnine che un tempo costituivano il Lungomare di Mola (quello che Voi, probabilmente, conservate ancora nella vostra memoria), abbattuto per far posto ad un nuovo progetto di fronte mare, oltretutto discutibile sul piano estetico e funzionale;
  2. il degrado assoluto in cui versa il Paese e la scarsa sensibilità mostrata dalle autorità cittadine che vanno in giro per il mondo ad incontrare Comunità di Concittadini, quando, invece, dovrebbero rimanere a casa vergognandosi per lo stato in cui hanno ridotto il Paese.
           
         Lasciamo alla Vostra sensibilità le valutazioni che vorrete fare dopo la lettura dei documenti indicati e Vi invitiamo caldamente a porre qualche domanda al Primo Cittadino di Mola (sugli argomenti segnalati), giudicandone le risposte in base a criteri oggettivi e non politici di parte.
         I problemi di Mola sono di tutti i Molesi ovunque essi siano ed indipendentemente dalla durata della loro permanenze nel Paese Natale.
         Un caro saluto a tutti dalla Redazione di LiberiamoMola.
                                                                                                Clemente Pansa.                            

LA SPARIZIONE (E SPARTIZIONE) DELLE CHIANCHE










MOLA NEL DEGRADO ASSOLUTO





MOLA – DISCARICA MARTUCCI

I primi effetti pratici della sentenza del Tar Puglia: da ieri la discarica Martucci è chiusa a tutti gli effetti, gli autocompattatori sono fermi e non vengono svuotati i cassonetti. La situazione è identica in tutti i 21 Comuni dell’Ato Bari 5, di cui fanno parte Mola e Conversano. In queste ore il Sindaco Diperna sta per emettere un comunicato-stampa ed affiggere manifesti per avvertire la popolazione che la raccolta è sospesa e che bisogna tenere in casa i rifiuti, ben chiusi nei sacchetti.
Si attende dalla Regione di sapere in quale sito verranno smaltiti i rifiuti dell’Ato Bari 5 e chi si addosserà i maggiori costi del servizio: un’autentica bomba che potrebbe esplodere fra le mani di Vendola.

Grazie...

Riapre la discarica martucci Martedì 12 Ottobre 2010

Pochi minuti fa la Giunta Regionale ha alzato bandiera bianca. Nicastro e Vendola riaprono la discarica Martucci con una ordinanza per far fronte alla gravissima emergenza che minacciava di scoppiare nel bacino dei paesi serviti dall'Ato Ba/5. Ma mentre i sindaci degli altri Comuni si sono lasciati prendere dall'isteria, scrivendo a destra ed a manca, solo il Comune di Polignano ha mantenuto i nervi saldi. Pur non sottovalutando il pericolo, visto che domenica alle 16:00 l'assessore, il Comandante della PM ed il sindaco sono rimasti in riunione per diverse ore; approntando le necessarie contromisure. Cosicché Conversano ed altri centri avevano i cassonetti pieni mentre Polignano ha svolto il servizio regolarmente. Particolari e documenti inediti su Fax in edicola questa settimana.

Fonte: FAXONLINE

sabato 9 ottobre 2010

ONORE!

Il Giornale pubblica il dossier, Marcegaglia: non mi fermeranno

Roma, 08-10-2010
Un "dossier" dove c'e' "un po' di tutto" sviluppato in quattro pagine e preparato in una giornata, i cui contorni sono stati delineati fin dalla riunione di redazione. Un dossier-inchiesta confezionato magari anche attingendo a piene mani agli archivi giornalistici, a notizie uscite nei mesi scorsi e messe in fila una dietro all'altra che narrano, ad esempio, di una inchiesta a Grosseto su un presunto traffico di rifiuti, di un'altra indagine sulle presunte tangenti Enipower. Al centro delle inchieste c'e' il gruppo industriale (parenti compresi) che fa capo al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nuovo "bersaglio" del Giornale.
Oggi la direzione del quotidiano milanese - all'indomani delle perquisizioni in redazione e dell'indagine che coinvolge il direttore Alessandro Sallusti e il suo vice con delega all'Economia Nicola Porro, indagati per violenza privata - ha annunciato che il dossier, cercato invano dai carabinieri del Noe inviati dai pm Henry John Woodcock e Vincenzo Piscitelli, sara' a disposizione dei lettori.
"Lo avevamo annunciato e lo abbiamo fatto questo dossier, dove c'e' un po' di tutto sulla Marcegaglia - ha spiegato il direttore editoriale del quotidiano di via Negri, Vittorio Feltri - Pubblichiamo quattro pagine, certo non posso svelare tutto, ma e' molto interessante, soprattutto per gli autori: firme di alto livello note anche all' 'intellighenzia' di sinistra, anche se la sinistra non esiste piu'. Ieri il dossier non c'era, i carabinieri non lo hanno trovato, e lo stiamo preparando oggi".
Ma metterete in fila tutte le inchieste della magistratura che coinvolgono il gruppo Marcegaglia? Insomma un lavoro d'archivio? "Posso solo dire che e' interessante - aggiunge Feltri - certo l'archivio e' importante per noi giornalisti. Insomma e' stato un lavoro molto paziente, certosino, fatto anche da autori noti ai salotti della sinistra. Ma non posso svelare tutto, non voglio rovinare la festa ai nostri lettori".
Qualche indizio viene dallo stesso direttore del Giornale. "Il dossier che pubblicheremo domani e' composto da quattro pagine che contengono i problemi giudiziari inerenti al gruppo e alla famiglia di Emma Marcegaglia, oltre a faide famigliari - precisa Alessandro Sallusti -. Quelli che pubblicheremo sono i dossier che i magistrati non hanno trovato nella perquisizione di ieri nonostante abbiano mandato 20 carabinieri, mi abbiano perquisito il garage, l'auto, la casa, e mi abbiano fatto una perquisizione corporale. Non hanno trovato questi dossier e, siccome domani magari tornano a cercarli, noi abbiamo deciso di pubblicarli".
"Non preoccupatevi, io andro' avanti forte e determinata". La leader di Confindustria Emma Marcegaglia parla ai suoi, all'assemblea degli industriali del Trentino: "Non saranno intercettazioni o frasi antipatiche a fermare il mio mandato", dice.
Mentre i vertici di via dell'Astronomia denunciano "l'imbarbarimento del clima della politica", e garantiscono "totale sostegno" alla presidente: "L'indipendenza e' da sempre la forza del sistema Confindustria - sottolinea il comitato di presidenza -. Emma Marcegaglia, nel suo ruolo di presidente degli imprenditori italiani, e' simbolo di questa indipendenza, che non puo' in alcun modo essere attaccata o messa in discussione".
Emma Marcegaglia e' intervenuta solo in video all'assemblea degli industriali a Rovereto. Accolta con calore dagli applausi della platea di imprenditori, e dalle parole della presidente di Confindustria Trento, Ilaria Vescovi: "Sei il nostro faro, vai avanti cosi', non farti intimidire". E' il primo intervento pubblico, dopo il clamore dell'inchiesta della Procura di Napoli su un presunto "dossieraggio" del giornale contro la presidente degli industriali.
"Non e' stata una giornata facile", Emma Marcegaglia non riesce ad partecipare di persona all'incontro dove era attesa, ma vuol comunque far sentire la sua voce, in videoconferenza: "Non sono presunti atteggiamenti di vario tipo che mi possono far cambiare atteggiamento. Continuero' come prima a guidare Confindustria. Continuero' a esprimere le istanze, i timori, in un momento in cui servono dignita' e coraggio, dicendo con chiarezza cio' che chiediamo a sindacati, politica e istituzioni". Singoli industriali, e le associazioni sul territorio, hanno rassicurato la leader con una pioggia di messaggi: e' un "attacco contro tutti noi", la "tua linea" e' in sintonia con "il mandato affidato dalla base associativa". Mentre i vertici, con una nota del comitato di presidenza, prendono una posizione netta: "Emma Marcegaglia e' una donna seria, competente e coraggiosa, che presta le sue capacita' al servizio degli interessi dell'imprenditoria italiana e di quelli piu' generali del Paese". Merita "riconoscenza e ammirazione".
Non e' un problema di liberta di stampa, dice Confindustria, che a sua volta rivendica il pieno diritto di esprimersi liberamente: "La liberta' d'informazione e' un bene prezioso che va difeso e tutelato, ma chiunque, a maggior ragione se ricopre ruoli di rappresentanza ha il diritto e il dovere di esprimere giudizi e valutazioni, senza timori di azioni che possano lederne l'immagine e la moralita"'. Preoccupa il clima: "Stiamo assistendo a un imbarbarimento del clima politico - dice Confindustria - che oltre a creare sentimenti di disaffezione e disistima nei cittadini, non incoraggia le imprese a continuare a lottare per difendere ed accrescere il benessere che abbiamo conquistato".

giovedì 7 ottobre 2010

I NOSTRI FIGLI.....SENZA PIU' VALORI...!

 

pubblicata da Elvira Alessi il giorno giovedì 7 ottobre 2010 alle ore 17.04
 
Stamani si apprende la triste notizia che il corpo di Sarah Scazzi scomparsa da oltre un mese ad Avetrana (Taranto),viene ritrovato in un pozzo,a confessarne la tragicità della morte e la colpevolezza del reato stesso,e lo zio che dopo sette ore di interrogatorio conferma di esserne il responsabile.
La dinamica della vicenda vede ancora una volta reati consumati da persone insospettabili ,allora oggi alla stregua di una vita senza più confini e sempre più indecente-mi chiedo : cosa insegnare ai nostri figli ? cosa dire loro da chi difendersi ? Ma le domande pongono solo interrogativi e nessuna risposta ,perchè realmente ,risposta non vi è a determinate evoluzioni del tempo moderno,vite distrutte,uccise e perseguitate da menti malate e senza scrupolo,questo mal vivere  il più delle volte lo si attribuisce a follia,(ovvio follia è ,perchè lucidità mentale non vi è in nessun tipo di tali reati),ma la gravità su cui soffermarsi deve essere ben altra,- perchè i giorni nostri generano le "belve della mente incondizionata "? Io sostengo fermamente che la mente genera mostri,perchè è l'evoluzione dei tempi che ha superato l'uomo,scompensando un equilibrio tra piacere-e avere e possibilità di avere-che sostanzialmente nel linguaggio medico vuol dire: il non adeguarsi ai ritmi di consueto progresso,un progresso che con la sua alta tecnologia ha sconfinato i valori della mente!  Dove porterà questo vivere "arso" di valori,angosciato da vittime e reati sempre più frequenti ? Cosa sarà del futuro dei nostri figli ? 
Elvira Alessi