Cerca nel blog

martedì 30 novembre 2010

Molese: alza la testa! - di Clemente Pansa

 
 Molese: alza la testa!
di Clemente Pansa
Nel post “Numerosi casi di tumore a Mola”, qualche giorno fa, a seguito di un mio intervento sul Blog a
proposito di quell’argomento, una nostra Lettrice, Roberta,

Grazie Clemente Pansa, grazie a nome di tutte le persone che soffrono a causa dei trafficanti di morte che hanno
reso Mola l'anticamera dell'obitorio, per la loro viltà e ingordigia.
Grazie per non aver sotterrato, come tanti altri, l'ascia di guerra per un problema così grave e irrisolto.
A Mola c'è rassegnazione, stanchezza, sfiducia. Grazie...
Roberta

Alla luce di un’iniziativa avviata da LiberiamoMola e sollecitata anche da interventi analoghi a quello di Roberta, “Obiettivo 1000”, desidero rispondere alla nostra gentile Amica.
Prima,Naturalmente, per chi non ha seguito sul Blog tutta la questione, spieghiamo in cosa consiste “Obiettivo 1000”.
La Redazione di LiberiamoMola ha deciso di eseguire un sondaggio tra la popolazione per verificare quanta volontà c’è nei Molesi di richiedere alle Autorità preposte l’effettuazione di un carotaggio nella cosiddetta “discarica della morte”.
L’obiettivo ambizioso di questo sondaggio, è quello di arrivare a quota “1000”, vale a dire, mille Cittadini che aderiscono all’iniziativa votando “SI” o “NO” alla domanda se si è d’accordo a commissionare un’analisi, mediante carotaggio, per scoprire (caso mai ce ne fosse bisogno) se sotto i cumuli di spazzatura della discarica in Contrada Martucci, giacciono rifiuti classificati come tossici.
Ci sembrava che “Obiettivo 1000” fosse possibile da raggiungere perché confidavamo nel fatto che la sensibilità dei Molesi si sarebbe svegliata da quel torpore in cui era silentemente precipitata nel corso degli ultimi 500 anni…
Ma, è evidente, abbiamo peccato di presunzione, perché pare che quel “torpore” non abbia ancora del tutto abbandonato il popolo molese eniente ci fa supporre che lo lascerà nei prossimi 500 anni!
Ad oggi, infatti, a già tre giorni dall’avvio del sondaggio, quando mancano solo undici giorni alla sua conclusione, solo ventuno cittadini hanno manifestato la loro volontà. E tutti quanti gli altri?
Poiché non osiamo pensare che non siano d’accordo con la richiesta, dobbiamo dedurre che sono semplicemente “indifferenti” al problema.
E questo, credetemi, è davvero molto più grave. Tutto ciò premesso e chiarito, consentitemi ora di rispondere alla nostra Lettrice, Roberta.

Gentile Roberta,
come tu stessa hai detto, noi non sotterreremo mai l’ascia di guerra per un problema così grave che è la grande incidenza di tumori nella nostra cittadina.
Permettimi, però, di replicare alla tua affermazione quando dici che a Mola, riporto testualmente le tue parole, “c’è rassegnazione, stanchezza, sfiducia”, perché hai ragione, ma solo in parte.
A Mola, effettivamente aleggiano nell’aria e nella mente dei suoi Cittadini, rassegnazione, stanchezza e sfiducia, ma, cara Roberta, hai dimenticato un’altra caratteristica, propria di noi Molesi – e dispiace dirlo – che è l’indifferenza di fronte ai problemi seri della vita quotidiana.
Indifferenza che si manifesta fin quando il problema non ci tocca da vicino.  Ecco, solo allora, forse, scatta in noi quel meccanismo di “ribellione” che ci fa aprire gli occhi e ci fa protestare.
Mi dirai perché sono così cinico ed impietoso verso i nostri concittadini e perché mai dico queste cose.
Ti rispondo con un po’ di storia neanche molto remota.
Quando abbiamo iniziato la nostra avventura con LiberiamoMola, lo spirito che ci spinse a realizzare un’Associazione ed un Sito Internet dal quale tenere sotto controllo l’operato dell’Amministrazione Comunale, era quello di auspicare di ottenere una gestione del Paese che tenesse conto delle necessità di tutti e non solo quella di tutelare gli interessi di una casta di pochi fortunati privilegiati che facevano riferimento ai cosiddetti “poteri forti” della società.
Eravamo persino disposti a candidare un “nostro” Sindaco con una Lista Civica (già pronta) con il simbolo di “LiberiamoMola”, ma il tutto finì in una bolla di sapone e sai perché? Perché non trovammo NESSUNO disposto a candidarsi!
La reazione fu quella di chiudere il Sito per tutta la durata della campagna elettorale per non correre il fondato dubbio che qualcuno non avrebbe resistito alla voglia di strumentalizzare a proprio favore la nostra posizione.
Come sono andate a finire le cose, è sotto gli occhi di tutti.
La sinistra Amministrazione di Berlen & Co è stata battuta ed al suo posto si è insediata la “Diperna 1ª”.
E cosa è cambiato? Assolutamente nulla!
Noi siamo ancora qui a monitorare l’Amministrazione ed a denunciare le pecche della vecchia che continuano ancora ad essere le pecche della nuova.
Le strade sono un colabrodo. I marciapiedi sconnessi, dove più di qualche persona anziana rovina - quasi quotidianamente - a terra; la faccenda delle chianche del Lungomare è nelle mani della Magistratura perché l’allora maggioranza ha agito in modo arrogante e dispotico e l’allora opposizione non si è opposta per niente, eludendo il dovere di controllo che spetta a chi sta in minoranza in un’Amministrazione Pubblica.
E così, davanti ad un tale vergognoso quadro di lassismo dell’Amministrazione (la vecchia e la nuova, tanto per non essere di parte), si è reso addirittura necessario un esposto perché intervenisse a fare chiarezza la Legge!
Ma anche qui, anziché una reazione di popolo, si è riscontrato solo il coraggio di un singolo cittadino al quale poi tutti hanno detto “bravo”, ma se non si muoveva lui, non si sarebbe mosso nessuno! Viva la solidarietà e viva il senso civico!
Ecco, cara Roberta, questa è Mola e questi sono i suoi figli!
Quindi c’è forse da meravigliarsi se a fronte di un’iniziativa come quella promossa da LiberiamoMola, rispondano, dopo tre giorni, soltanto 21
Cittadini?
Ma nonostante tutto, noi non demordiamo.
Restano ancora ben 11 giorni allo scadere del sondaggio e “Obiettivo 1000” non è forse (ce lo auguriamo) solo un miraggio.
E poi, non l’hai detto anche tu?
“Non sotterreremo mai l’ascia di guerra”!
Ad majora.

FONTE: www.liberiamomola.it
  

domenica 21 novembre 2010

La discarica della "morte" (di Clemente Pansa)

La discarica della "morte" (di Clemente Pansa)
Il numero dei morti aumenta vorticosamente. Le amministrazioni comunali si succedono periodicamente, ma nessuna sembra essere minimamente sfiorata dal problema.
La discarica continuerà a ricevere i rifiuti; probabilmente si realizzerà l'inceneritore; qualcuno, inevitabilmente, si arricchirà a spese di qualche poveraccio che finirà sotto un metro e mezzo di terra e così, stancamente, le cose procederanno, come sempre, con buona pace per chi lascerà per sempre questa valle di lacrime senza che nessuno abbia per lo meno tentato di capire se lo si poteva salvare facendo quella che molto banalmente si chiama "prevenzione".
I politici di tutte le Istituzioni (Regione, Provincia e Comune) sono sordi e muti.
I medici stanno zitti. Forse hanno paura. In fondo anche loro “tengono famiglia”…
Gli affaristi e gli speculatori vanno avanti come treni, travolgendo ogni cosa che incontrano sul loro cammino in nome di un interesse che non deve essere, per nessuna ragione, compromesso!
Ed intanto la gente continua ad ammalarsi di tumore ed a morire.
Forse sarebbe il caso di auspicare che venga fatto un "carotaggio" nella "discarica della morte" come qualcuno l'ha - e forse non a torto - definita, per sapere, finalmente, cosa giace lì sotto.
Perché non si procede con questa semplice operazione?
Chi si vuole salvare e cosa si vuole nascondere?
Comprendo benissimo che ci sono in ballo interessi enormi, ma non basta quello che si è guadagnato fin'ora? E non bastano le vittime che vi sono state? Quante ancora ne dovranno morire prima che qualcuno si decida a muovere un passo verso la verità?

FONTE: www.liberiamomola.it

lunedì 1 novembre 2010